Circolo Scacchi G.Greco - Cecina

É evidente che per un gioco così antico come gli scacchi (VI-VII secolo a.C.), in assenza di regolamentazioni unitarie, siano sorte infinite varianti più o meno sostanziali. Nel Medioevo, erano diversi anche i pezzi ed il loro rispettivo valore (Alfil in luogo dell'Alfiere, Ferza in luogo della Donna).

In tempi più recenti alcune delle regole (presa al varco, arrocco, promozione dei pedoni) erano applicate in maniera diversa e soggette a particolarità regionali e, quindi, prima di giungere all'attuale codifica regolamentare il gioco degli scacchi ha subito, nel corso dei secoli, numerose modifiche. La stabilizzazione quasi "definitiva" delle regole si é avuta soltanto tra il XV ed il XVI secolo e portò le seguenti importanti modifiche: l'estensione del raggio dell'Alfiere, l'unione delle mosse di Torre ed Alfiere nella Donna, la facoltà dell'arrocco concessa al Re con unica mossa.

Nonostante ciò, il gioco degli scacchi ebbe un regolamento uniforme soltanto nel secolo scorso dopo oltre un millennio di vita ! Oggi tutti gli Stati aderenti alla F.I.D.E. osservano il regolamento approvato a Stoccolma nel 1952 ed i suoi successivi aggiornamenti (Congresso di Salonicco 1988, '90, '92 ecc. ).

Oggi le varianti degli scacchi sono comunque migliaia e si differenziano per molti motivi (pezzi strani, regole di movimento diverse, scacchiere diverse, obiettivi diversi…) In questa sezione potrete trovare le regole di alcune di quelle giocabili su una classica scacchiera 8X8.

Chess-Gi

Nei Chess-Gi o Scacchi alla Giapponese viene applicata agli scacchi occidentali la principale caratteristica di Shogi, gli scacchi tradizionali giapponesi, ovvero la regola che consente di annettere alla propria riserva i pezzi catturati all’avversario cambiandogli colore. I pezzi della riserva possono essere riutilizzati al momento opportuno mettendoli in gioco in una qualsiasi casa vuota della scacchiera.

Re in Corsa

Re in corsa, conosciuto anche come Racing Re in corsa  o 1Kings, è una corsa dei Re dalla prima all’ultima traversa. Il gioco ha poco di comune con gli scacchi in senso stretto anche se utilizza i pezzi e le regole base di movimento e cattura.

Partendo da una posizione iniziale originale in cui i due Re si trovano dallo stesso lato della scacchiera, lo scopo del gioco è di arrivare per primi in ottava con il proprio Re, è vietato dare scacco, ma resta anche il divieto di mettere volontariamente il proprio Re in autoscacco.

Scacchi Alice

Gli scacchi Alice si giocano con un solo set di pezzi su due scacchiere, A e B. All’inizio della partita tutti i pezzi sono disposti sulla scacchiera A, come negli scacchi ortodossi, ma ogni volta che un pezzo muove cambia di scacchiera. Tra le caratteristiche tipiche si segnalano principalmente:

-uno scacco non può essere parato da un pezzo che si trovi sulla stessa scacchiera del Re;

-un pezzo non può essere difeso da un pezzo che si trovi sulla stessa scacchiera, infatti il pezzo che effettua la cattura finisce sull’altra scacchiera.

Scacchi Progressivi

Gli scacchi progressivi sono una variante degli scacchi eterodossi in cui i giocatori, anziché eseguire una mossa a turno, eseguono serie sempre più lunghe di mosse. Il gioco inizia con il bianco che fa una mossa, quindi il nero ne fa due, poi il bianco risponde con tre, il nero con quattro e così via.

Questa variante degli scacchi è stata ideata in Scozia, e fu portata a conoscenza del mondo scacchistico internazionale nel 1947 dal russo Eugene Znosko-Borovsky con il libro Lectures pour Tous, che la definì "una variante più attraente degli scacchi marsigliesi". Il francese Joseph Boyer diede una descrizione di questo gioco nel libro Les jeux d'échecs non orthodoxes (Parigi, 1951). In Italia tra i primi ad interessarsi a questa variante degli scacchi ci fu il maestro internazionale Francesco Scafarelli. Attualmente è una delle varianti degli scacchi più diffuse tra quelle che usano pezzi tradizionali.

Ci sono due principali varianti degli scacchi progressivi: gli scacchi progressivi scozzesi (noti anche semplicemente come scacchi scozzesi) e gli scacchi progressivi italiani. Esse hanno in comune le seguenti regole:

1) se si è sotto scacco, si deve uscirne nella prima mossa della propria serie. Se ciò non è possibile, è scaccomatto e l'incontro è perso;

2) la cattura en-passant è possibile solo se il pedone è stato mosso di due case in una sola mossa, ma non ulteriormente, durante una serie, e solo se la cattura è eseguita come prima mossa   della serie successiva;

3) se vengono giocati dieci turni senza catture e senza mosse di pedoni, la partita è patta (questo, negli scacchi progressivi, è l'equivalente della regola delle 50 mosse degli scacchi tradizionali).

4) se, in un qualsiasi momento, un giocatore non ha mosse valide, pur non essendo sotto scacco, la partita è patta per stallo progressivo.

Gli scacchi italiani e scozzesi si differenziano per le regole che definiscono come poter dare lo scacco al re:

Scacchi progressivi scozzesi: lo scacco può essere dato con qualsiasi mossa di una serie, tuttavia lo scacco interrompe la serie e ogni altra eventuale mossa successiva è persa. Ciò non influisce sul numero di mosse consentite all'avversario per il turno successivo che avrà a disposizione tante mosse quante ne avrebbe avuto se il giocatore che ha dato scacco avesse eseguito tutte le sue mosse.

Scacchi progressivi italiani: lo scacco può essere dato solamente con l'ultima mossa di una serie (ad esempio, nella serie numero 6, lo scacco può essere dato solo alla sesta mossa); ne consegue pertanto che:

-se il solo modo per uscire dallo scacco è dare a propria volta scacco con la prima mossa della propria serie, si è persa la partita per "scaccomatto progressivo".

-se, in una mossa che non sia l'ultima della serie, l'unica mossa possibile porta a dare scacco, la partita è terminata per "stallo progressivo"..

Scacchi Marsigliesi

Nella variante Marsigliesi invece di giocare una mossa singola ad ogni turno, se ne giocano due consecutivamente, una bi-mossa, fermo restando il resto.

Esistono due modalità di gioco marsigliese:

1) marsigliesi classici - in cui il bianco inizia fin dal primo turno a giocare una bi-mossa. Questa variante è risultata demolita in quanto il bianco, raddoppiando il classico vantaggio di iniziativa offertogli dal primo tratto già negli scacchi ortodossi, acquisisce una superiorità decisiva.

2) marsigliesi moderni - in cui il bianco inizia con una mossa, il nero risponde con una bi-mossa, poi si prosegue sempre con bi-mosse.

Scacchi Biliardo

Gli scacchi biliardo vengono giocati su una scacchiera che funziona come un biliardo. Su tale scacchiera, quando un pezzo (Alfiere o Donna) raggiunge i bordi, può proseguire il movimento rimbalzando con un angolo simmetrico alla direzione di impatto. Nella versione a cadenza normale il gioco è stato inventato da M.Jacques Berthomeau negli anni '50. Poichè era adatto solo alla composizione di problemi è stato modificato e semplificato da Joseph Boyer nel 1957. Esiste anche la variante giocata applicando le regole degli scacchi progressivi.

Scacchi Valanga

Ideata da Ralph Betza nel 1977, in questa variante ogni giocatore può muovere più pezzi nel proprio turno. Nel proprio turno un giocatore, dopo aver mosso un suo pezzo, deve muovere un pedone avversario uno spazio avanti. Le regole sono quelle normali, ad eccezione di queste varianti:

1) dopo aver mosso il proprio pezzo, un giocatore è obbligato a muovere un pedone avversario di uno spazio in avanti, se nessun pedone avversario può essere mosso, il turno passa all'avversario;

2) non si può usare un pedone avversario per catturare;

3) non si può muovere un pedone avversario di due spazi;

4) se si muove il pedone avversario per promuoverlo è l'avversario a decidere in quale pezzo promuoverlo;

5) se muovendo un pedone avversario si dà scacco al proprio re, l'avversario vince immediatamente la partita anche se nello stesso turno, con la mossa precedente, gli si è dato scacco matto;

6) un giocatore sotto scacco non è obbligato a uscire da uno scacco fino alla fine del turno.